E per conoscere quando è buono sarà più grasso è tanto sarà più migliore, et vuole esser della ventresca del tondo, et vuol esser sodo, e duro, non molle.
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1516, Giovanni Rosselli, “Libro quarto per cuocere ogni sorte de pesce. [Fourth book, for cooking any sort of fish]”, in Epulario[1], Per cuocer il buon Tarantello.; republished, Treviso: Girolamo Righettini, 1643:
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Antipasti squisiti sono già pronti sulla mensa: aragosta, acciughe, olive, carciofini, ventresca di tonno; egli mi serve, con la mano fina al cui dito brilla il prezioso anello.
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1934, Grazia Deledda, “Parte seconda [Second part]”, in L'argine [The bank][1], Milano: Fratelli Treves, page 108: